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Urge rimedio. Ma andiamo con ordine.
Il Dott. Luigi Marchesani (1802-1870) voleva essere ricordato per tre cose:
- per l'Ospedale di Vasto (nel senso di ospedale pubblico, quelli gestiti da monaci e frati c'erano già),
- per il Museo Archeologico
- e per il primo catasto delle abitazioni.
Testa calda, studiò legge, poi lettere infine si laureò in medicina ed esercità a Napoli fino ai quarant'anni per poi tornarsene a Vasto dove rimase 'signorino' fino alla fine.
Molto colto ma anche incosciente da ragazzo si mise a sparare alle rondini sotto la loggia Amblingh e un pezzo di fucile saltò via al momento del rinculo spaccandogli la fronte e arrivando quasi a lesionargli il cervello.
Oltre a questo aveva altri gravi problemi di salute e morì di male incurabile.
L'unica fotografia esistente fu fatta nel 1868 e ce lo mostra incazzato nero (la foto non piacque neanche a lui). Possibile che debba essere ricordato sempre con quella espressione torva?
No, infatti ecco come era al momento della presentazione del suo volume, in attesa di firmare copie autografate.
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P.s. Il commento musicale durante la presentazione del libro era a cura di Francescopaolo Mc Adams, compagno di scuola del Marchesani. (ah, ah, ah)